“Avrei dovuto cominciare a scrivere di questa mia avventura molto prima di adesso” mi ripeto sempre. Così come non la smetto di dirmi sottovoce che mi sarei dovuta trasferire molto prima del 2016 a Berlino, che qui avrei trovato più velocemente la mia strada e quel senso di appartenenza che sembrava non potessi mai trovare altrove prima di allora. Magari avrei dovuto farlo nei primi anni duemila quando, poco prima di finire il mio corso in Pittura all’Accademia di Belle Arti, ero ancora una post punk in cerca d’autore, ed un mio caro amico si trasferì qui per il suo Erasmus universitario, invitandomi a seguirlo. Ma per venire a Berlino avrei dovuto lasciare l’Accademia quando ero ad un passo dalla tesi e, per quanto poi il valore effettivo di quel Diploma nel tempo si è rivelato quasi nullo, a quel tempo non mi sentii in grado di prendere alcuna decisione riguardo ad una tale rinuncia preferendo proseguire per la strada già segnata. Poi nella mia vita è arrivato in maniera del tutto inaspettata e trasversale il Festival Xplore nella sua edizione romana (la principale è a Berlino), festival sulla sessualità creativa e sul BDSM che ha rivoluzionato la prospettiva della mia visuale sulla vita che avrei potuto ancora vivere. E ho sentito che il momento era adatto per fare il gran salto. -“Avrei dovuto farlo prima” – ancora riecheggia nella mia mente, ma intanto l’ho fatto, anche dopo.
Meglio tardi che mai?
Si, decisamente.
